giovedì 10 aprile 2008

LA SICILIA NON HA BISOGNO DI INCENERITORI


Il problema dei rifiuti campani è stato strumentalizzato per fini politici, elettorali e utilizzato come pretesto per costruire nuovi inceneritori! Il Partito Democratico ha come candidato l’illustrissimo Dr. Veronesi che ha caldeggiato fortemente i termodistruttori ridicolizzandosi dicendo che i rischi per la salute sono pari a zero! Ieri il senatore Rossi ha detto:sarà ignoranza o incoscienza?

Sta di fatto che il Dr Veronesi è sponsor di diverse ditte che costruiscono inceneritori!

La Finocchiaro (Partito Democratico) candidata alla presidenza della Regione Siciliana, ha detto che la Sicilia ha bisogno di inceneritori ma diversi e più innovativi rispetto a quelli voluti dalla precedente Amministrazione Regionale Siciliana.

Non si può rimanere impassibili di fronte a queste simili illazioni!

Vale la pena ricordare che gli inceneritori voluti dal governo regionale Cuffaro sono di vecchia generazione bruciano a meno di 1000°c e producono diossina e nanopolveri.

Gli inceneritori di nuova generazione sono molto più pericolosi perchè lavorano a temperature superiori a 1000°c riducendo cosi la percentuale di diossina ma aumentando drasticamente l’emissione di nanopolveri (pm. 2,5 ecc.) nocive per la salute della popolazione limitrofa ma anche di quella stanziata anche a grandi distanze.

ITALIA CONDANNATA


La Corte di Giustizia della Comunità Europea ha condannato oggi l’Italia per aver violato la direttiva comunitaria sulle discariche e la gestione dei rifiuti. La norma contestata è la direttiva 1999/31 che prevede appunto disposizioni in merito alla gestione di discariche vecchie e nuove.

In sostanza la direttiva prevedeva nuove norme più rigorose da applicarsi alla vecchi discariche.

La sentenza della corte ha contestato la norma del 2003 :”Il decreto legislativo n. 36/2003 prevede che le regioni devono elaborare e approvare un programma per la riduzione dei rifiuti biodegradabili presenti nelle discariche e fissa anche le scadenze da rispettare ai fini di una riduzione graduale di tali rifiuti nelle discariche. Fissa inoltre le regole relative al trattamento delle discariche preesistenti, stabilendo le regole per l'adeguamento delle stesse”. La Commissione ha sostenuto che, a causa della ritardata trasposizione della direttiva 1999/31 (il 27 marzo 2003, anziché entro il 16 luglio 2001), il trattamento applicato alle discariche autorizzate tra il 16 luglio 2001 e il 27 marzo 2003 è stato quello riservato alle discariche preesistenti e non quello, più rigoroso, previsto per le discariche nuove”.

Questa ennesima procedura di infrazione dimostra quanto complessa sia il problema dei rifiuti;un problema che risente della malagestione politica del clientelismo e dell’ingerenza della criminalità organizzata.