venerdì 7 marzo 2008

IL CASO ITALCEMENTI


Mi è capitato di percorrere la A29 in direzione Palermo Mazara, una volta giunto nei pressi di Capaci (Palermo) mi sono trovato di fronte agli altissimi camini della ditta Italcementi che emettevano una quantità impressionante di fumi! Ad oggi emerge la seguente situazione:

• Il tipo di emissione Scarico diretto nell’aria;
• Il sito del deposito di pet-coke, zona ove era oggetto di attività estrattiva è mancante di una messa in sicurezza ;
• L'area esterna circostante con l'area di stoccaggio non è impermeabilizzata;
• Il terreno è di tipo calcareo;
• Nella zona attigua alla vasca di raccolta acque vi è uno straripamento dell’acqua
stessa sull’area non impermeabilizzata;
• In maniera compatta ed estesa, su tutta la superficie del terreno, oltre a diversi pezzi di pet-coke, il colore del terreno molto scuro denota dei segni evidente di contaminazione(fonte: ARPA).

Questa estate si è verificato uno stano fenomeno: coloro che villeggiavano nelle zone limitrofe e i bagnanti, accusarono fenomeni quali bruciore alla gola nausea, vomito mal di testa, giramenti di testa,dermatite in tutto il corpo.
Le autorità giustificarono il tutto come causa di un’alga tropicale. Risulta però impensabile che un’alga dai tropici raggiunga le acque del tirreno nelle zone limitrofe alla Italcementi.
Il fenomeno risulta assai curioso infatti si pensa che la ditta abbia riversato nelle acque ingenti quantità di rifiuti tossici pericolosi!
E' assai inquietante il fatto che nella zona di Capaci e Isola delle Femmine si registra un altissimo tasso di neoplasie polmonari e non a caso in quelle zone si concentra un numero molto elevato di Pneumologi.
I cementifici lavorano ad una temperatura superiore a 1300 °C e quindi producono una bassa quantità di diossina rispetto agli inceneritori che lavorano a 1000 °C ma producono polveri quali
PM 10 e PM 2.5.
I cementifici emettono in oltre sostanze inquinanti quali gas serra, ossidi di azoto (NOx), biossido di zolfo (SO2), monossido di carbonio (CO).
Il nostro cementificio immette direttamente i fumi nell’aria (fonte: ARPA).
Ho chiesto al Dr. Montanari quanto inquinano i cementifici rispetto agli inceneritori e se c'è una distanza minima da rispettare per ridurre drasticamante o rischi; questa è stata la sua risposta:

RISPOSTA

Le autorità sanitarie fanno disastri. Vanno mandati a casa tutti i funzionari e vanno sostituito con gente capace ed onesta. I cementifici inquinano più degl'inceneritori. Non ci sono distanze minime che possano essere definite "di sicurezza".



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