Scritto da Stefano Montanari | |
mercoledì 06 agosto 2008 | |
Niente di straordinario, intendiamoci: qui in Australia, a Sydney, dove mi trovo, è tutto normale o, per meglio dire, è come dovrebbe essere la norma. Immaginate una città di quattro milioni e duecentomila abitanti, di gran lunga la più popolosa dell’intero continente, vastissima per estensione, con un mare che s’insinua dappertutto e un porto che brulica di un’attività febbrile. Che ne sarebbe in Italia? Non è difficile tradurre: un traffico caotico, un inquinamento insopportabile e il problema dell’immondizia ad un livello tale che solo il nostro divino primo ministro saprebbe risolvere con la sua ormai mitica bacchetta magica. Per evitare problemi di sorta, qui il porto è stato trasferito molto a sud del centro; alla prova dei fatti, il traffico scorre che è una bellezza dovunque e il naso non avverte odori sgradevoli, innescando il sospetto che il motivo sia quello di disporre di trasporti pubblici razionali, magari ideati e diretti - udite, udite! - da persone capaci. Poi, a costo di smentire lo statista Maurizio Gasparri, lo scienziato Michele Giugliano e il faro Umberto Veronesi, qui, come, del resto, in altre parti del mondo ignote ai politici nostrani e alla loro corte dei miracoli, i rifiuti non costituiscono un rompicapo pur se l’inceneritore (pardon, il termovalorizzatore) non c’è.
Personalmente credo che una mancanza del genere sia da addebitare al fatto che in questo strano paese la politica costa una frazione piccina piccina di quanto non costi a noi e la malavita, che ci sarà di sicuro anche qua, non ha nulla a che vedere con chi fa funzionare la nazione ma è malavita e basta che nessuno penserebbe mai di votare per il parlamento. E, a proposito d’immondizia, appena entrato nell’appartamento in cui vivo, mi hanno consegnato un foglio su cui è spiegato con estrema semplicità come differenziare il pattume e la cosa è finita lì. Differenziare tutti lo fanno come un comportamento assolutamente ovvio, e chi avesse voglia di percorre la città in cerca di un pezzetto di carta o di una cicca di sigaretta o di una lattina o di qualsiasi altro scarto abbandonato sdegnosamente per terra avrebbe di che spendere la giornata. È così, onorevole Gasparri, che si evita di fare un falò delle immondizie, ma temo sia proprio questo ciò che lei vuole evitare. E poi, dico rivolgendomi altrove, se si toglie una fonte così feconda di cancri, come ci si guadagna la pagnotta? Se si passeggia un po’ per la città, a causa di una geografia costiera quanto mai frastagliata, si nota come le spiagge qui siano dovunque e il concetto di spiaggia attrezzata (ombrelloni e quant’altro) sia del tutto sconosciuto. Eppure, per quanto si cerchi e a dispetto dei locali che in spiaggia vanno anche ora che è il mese più freddo dell’anno, e lì ci mangiano pure, non sono mai riuscito a trovare un residuo qualunque d’immondizia. E il mare, cristallino dovunque, non porta a riva assolutamente nulla. Dunque, inutile cercarci vecchi pneumatici, sacchetti di plastica, lattine e tutto quanto di più fantasioso arreda allegramente le nostre rive. Ieri dovevo raggiungere un laboratorio di studi marini e mi sono fatto un’oretta di cammino per un sentiero in piena città (ma è impossibile accorgersene) sospeso sull’oceano. Per entrare in quel percorso ci si deve previamente pulire la suola delle scarpe al fine di evitare di portarsi appresso una muffa che danneggia gli alberi, ed è vietato fumare. Naturalmente, nessuno penserebbe mai, pur con la quasi certezza di non essere beccato, di non strofinare le scarpe sulla grata apposita o di accendersi una sigaretta, né qualcuno abbandonerebbe per qualsiasi motivo un rifiuto qualunque, fosse anche una gomma da masticare, per terra o fra le piante. Vi assicuro: un piccolo paradiso a disposizione di tutti e che resta a disposizione di tutti perché a nessuno verrebbe in mente di rovinarlo. Se lo rovino, poi non ne godo più nemmeno io. Insomma, qui i furbi non esistono e si vive bene. Eppure, ve lo posso assicurare, gli australiani non sono nulla di speciale: carne ed ossa come noi. Perché? Perché quando si parla di Napoli, una città ben più piccola di questa, si dice che non è possibile fare raccolta differenziata e altro non si può se non ricorrere alla criminale, costosissima idiozia di costruire inceneritori dovunque? Perché, ipnotizzati dai rapinatori della politica, tanti napoletani la pensano in questo modo e si sentono piccati quando si fa loro notare, ragione e dati alla mano, che sono in errore? Perché da noi nessuno insorge se vede qualcuno buttare l’immondizia per strada o gettare la cicca della sigaretta dall’automobile appiccando un incendio che parte dal ciglio della strada (vedi le nostre autostrade da giugno a settembre)? Perché noi non amiamo il nostro paese? Esiste qualcuno capace di spiegarmi perché qui applicare la ragione e l’educazione, farlo in modo naturale senza sacrificio né ostentazione e senza che nessuno controlli, è del tutto possibile, lo si fa per abitudine acquisita da sempre e non è concepibile comportarsi altrimenti, mentre da noi è giudicato quasi unanimemente assurdo? Io mi sento umiliato quando parlo con chi, abitando in questa remota parte del Pianeta, è venuto a visitare il mio paese e ha visto di che nefandezze siamo capaci per svillaneggiare il patrimonio di cultura più prezioso del mondo, e mi vergogno profondamente quando vedo trasmissioni TV come quella cui ho assistito ieri sera nella quale si mostra un noto comico nostrano, si mostrano le sue adunate oceaniche e, come contraltare, si esibisce uno dei tanti parlamentari con una fedina non propriamente linda. Il tutto permeato di una pur rispettosa ironia. Basta! http://www.stefanomontanari.net/ |
mercoledì 6 agosto 2008
A TESTA IN GIU
mercoledì 16 luglio 2008
INCENERITORI IN SICILIA CON GLI ARTIGLI DI FALCK(O)

E’ stato accolto dal Tar del Lazio il ricorso presentato dalle società Actelios Pea, Platani e Tifeo del gruppo Falck, a cui è stata affidata la realizzazione di tre impianti di incenerimento rifiuti in Sicilia. In seguito alla sentenza del Tar il Ministero dello Sviluppo economico dovrà emanare entro tre mesi i decreti di riconoscimento del Cip6 ma la decisione risulta alquanto controversa in quanto gli impianti in questione nonostante fossero già stati autorizzati, non risultavano ancora in costruzione al momento dell'abolizione, nella passata legislatura, di tale regime agevolato e le gare di appalto erano state considerata dalla Corte di Giustizia Europea non valide.
Quindi questi inceneritori li vogliono costruire a tutti i costi, con gli artigli di falco, ansiosi di accaparrarsi quel bottino assai ghiotto che prende il nome di Cip6 non curandosi di attivare forme alternative di smaltimento, anzi disincentivando la raccolta differenziata e il trattamento meccanico biologico.
Intanto Legambiente ricorre contro questa decisione del Tar: “L’interpretazione del Tar Lazio ci stupisce, ecco perché Legambiente ricorrerà contro questa decisione”.
Così Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia afferma: "Ci sembra che il Tar, piu’ che interpretare una norma chiara, ne cambi il senso" - continua Fontana - "Il Cip6, per gli inceneritori è stato cancellato con una sentenza della Corte per rispondere alla necessità del Paese di adeguarsi alle normative della Comunità europea con deroghe esclusive del ministero indirizzate solo a quegli impianti in fase di realizzazione. Gli inceneritori siciliani, infatti, sono stati esclusi dalle deroghe del ministero perché non risultavano ancora in costruzione al momento della sospensione del Cip6″. Fontana ricorda la sentenza della Corte di giustizia europea che ha dichiarato l’illegittimità del bando di gara per i 4 termovalorizzatori in Sicilia per mancanza di adeguata pubblicizzazione e il conseguente annullamento, e sostiene che la sentenza del tar “e’ stata superata dagli eventi”.
Siamo alla follia! Come può un Tribunale Amministrativo Regionale accettare un ricorso che si palesa infondato di fronte al giudicato di due sentenze della Corte di Giustizia Europea. Come si può? La risposta esiste: Siamo in Italia. Il paese della fantasia. Fantasia che però mette rischio molte vite umane. Studi epidemiologici infatti dimostrano una consonanza tra vicinanza a inceneritori e incremento di patologia come: morbo parkinson, alzheimer, sarcoma ai tessuti molli, malformazioni fetali ecc.
Fonti
http://www.consumatori-oggi.it/archives/00014529.html
venerdì 11 luglio 2008
INCIDENTE NUCLEARE A RINGHALS ( SVEZIA )

Ennesimo incidente nucleare in Svezia. Oggi un incendio ha distrutto il tetto di una turbina dell'impianto nucleare di Ringhals, in Svezia. Intervento immediato dei servizi di sicurezza che hanno assicurato che la situazione e' sotto controllo. Non potrebbero dire altrimenti. In Italia silenzio stampa.
Non si può non parlare di argomentazioni cosi gravi cosi importanti. La classe politica continua a ragionare solo in un senso travalicando cosi quelli che sono i diritti e i bisogni fondamentali della collettività.
Negli ultimi anni si sono verificati circa 170 incidenti nucleari
e sulle conseguenze degli incidenti manca ancora oggi un dato ufficiale che consideri, non solo le morti, ma anche l'impatto sulla salute dei cittadini nel lungo periodo.
Su google se digitate la parola Chernobyl nella sezione immagini potrete vedere gli effetti che questo disastro ha provocato.
mercoledì 9 luglio 2008
INCIDENTE NUCLEARE A TRICASTIN (FRANCIA)

Non vogliono che si sappia nulla! Non vi dicono che ieri 8 luglio 2008 si è verificato l’ennesimo incidente nucleare in Francia.
Si sono riversati trenta metri cubi di una soluzione contenente 12 grammi d'uranio per litro in due fiumi dal sito nucleare di Tricastin a Bollene (Vaucluse). Nei comuni di Bollene, Lapalud e Lamotte-du-Rhone è stata vietata la presa d'acqua dai pozzi, nonché l'impiego dell'acqua dei fiumi per irrigare i campi. Vietati anche la pesca, il consumo di pesce e i bagni nelle acque inquinate. Una portavoce dell'agenzia, Evangelia Petit, ha detto che i circa trentamila litri di liquido contenente uranio si sono riversati durante alcune operazioni di pulitura, finendo al suolo e quindi in un canale adiacente, da dove sono finiti poi nei fiumi La Gaffière e L'Auzon.
I telegiornali intanto non dicono nulla e la maggioranza della popolazione non sa nulla! Non si poteva certo dare una notizia del genere una volta che il Premier aveva annunciato di voler costruire 1000 centrali nucleari. Siamo alla follia. In nostri rappresentanti non ci rappresentano siamo vittime di una terribile inquietante farsa.
Le autorità tendono a minimizzare. Non credo che un disastro ecologico di tale portata non abbia ripercussioni sulla salute dei cittadini! In Italia la sovranità appartiene al popolo e lo dice l’art. 1 della Costituzione. Il popolo ha votato a larga maggioranza contro il nucleare. I nostri rappresentanti in parlamento non possono prendere decisioni cosi gravi così importanti e che sicuramente possono compromettere il diritto alla salute sancito dall’art. 32 della costituzione. Secondo un rapporto statunitense del (EN) Natural Resources Defence Council, nella base di Aviano sarebbero conservate 90 bombe atomiche (delle quali 40 poco tempo fa erano base di Ghedi), di potenza variabile tra 45 e 107 chilotoni.[1] [2].
Sarkozy intanto sarebbe favorevole ad investire ancora sul nucleare.
«Vedo crescere il sostegno all'alternativa nucleare — ha detto Sarkozy —. Per la Francia è una scelta molto vecchia, il Regno Unito vuole rafforzarla, l'Italia è interessata e certamente anche gli Usa e la cancelliera tedesca Angela Merkel, a titolo personale, è favorevole ».
Intanto aumenta la preoccupazione degli ambientalisti piemontesi data la vicinanza alla zona contaminata (soltanto 180 km). I chimici stanno effettuando gli opportuni rilevamenti.
Fonti
http://it.wikipedia.org/wiki/Base_aerea_di_Aviano http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=27392&sez=HOME_NELMONDO http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_09/ziino_incidente_nucleare_852e6e5a-4d7f-11dd-8808-00144f02aabc.shtml
lunedì 7 luglio 2008
EFFETTI DEL FLUORO

Quello che vi dirò sicuramente non lo sapete! Vi consiglio vivamente di leggere l’articolo anche se sono sicuro che nonostante il forte impatto iniziale alla lunga non sortirà alcun effetto. Mi dispiace per voi; vi dico che comunque è da più di un mese che non utilizzo più dentifrici al fluoro.
Vi faccio una domanda adesso ma voi dovete rispondere solo dopo aver letto l’articolo! Come mai al dettaglio vengono forniti esclusivamente dentifrici al fluoro?
Solo dentifrici al fluoro! Come mai!!!???
Il fluoruro è stato l'elemento chimico chiave per la costruzione della bomba atomica. Si, stiamo parlando di un derivato del fluoro contenuto nel dentifricio che usiamo tutte le mattine o nelle gomme da masticare per chi non ha neanche il tempo di lavarsi i denti.
Dopo circa 50 anni (dal periodo in cui è stata sviluppata la bomba atomica) che gli americani hanno cominciato ad aggiungere fluoruro alle loro sorgenti idriche per ridurre le carie dentali, sono stati resi pubblici dei documenti che mettono seriamente in discussione la sicurezza del fluoro e la buona fede del governo americano.
Diversi scienziati legati al progetto della bomba Atomica condussero degli studi sui fluoruri concludendo che il fluoro provoca seri danni al sistema nervoso centrale e al nostro organismo in generale.
Molti di questi rapporti furono classificati segreti per "ragioni di sicurezza nazionale" e molti altri sparirono dagli archivi statali. Il conflitto di interessi è chiaro: se si fosse reso pubblico che l'esposizione al fluoro è dannosa, il progetto della bomba Atomica, i suoi fornitori e tutte quelle istituzioni ad esso legate, sarebbero state annientate da uno scandalo dalle immense proporzioni e dalle relative cause intentate per danni alla salute pubblica. Tutto fu messo a tacere, ma nonostante ciò gli studi sugli effetti del fluoro dovevano continuare, anzi servivano cavie umane. Esiste forse un modo migliore che metterlo nelle tubature dell'acqua con la scusa della salute dentale dei nostri figli? Ed ecco subito organizzati convegni, pubblicità e associazioni di medici e dentisti preposte a pubblicizzare e a rassicurare la gente sull'utilizzo del fluoro e dei suoi "effetti benefici".
Il risultato fu dei migliori: la gente accettò l'utilizzo del fluoro come salvaguardia della propria salute dentale, furono smentite tutte le implicanze del fluoro con diverse malattie che colpirono operai e persone che abitavano nei pressi delle fabbriche che producevano questo materiale di scarto altamente tossico e inoltre, a loro insaputa, diventarono tutti potenziali cavie da laboratorio su cui studiare gli effetti dell'ormai beneamato fluoro.
Diversi studi mostrano come ripetute dosi di quantità infinitesimali di fluoro possono ridurre nel tempo ogni forza individuale di resistere alla dominazione, con l'avvelenamento e la narcosi di una certa area del cervello, rendendo così l'individuo sottomesso alla volontà di quelli che desiderano governarlo.
Esistono pochissimi studi scientifici correttamente condotti sugli integratori di fluoro e tutti dimostrano che l’effetto di questi supplementi sulla prevenzione delle carie è molto blando se non nullo.
Decisamente più numerosi sono invece gli studi sugli effetti negativi del fluoro sulla salute dell’uomo. Nonostante tutto, molti pediatri e dentisti consigliano ancora in modo automatico e sistematico la fluoroprofilassi (compressine o gocce) per i bambini di pochi mesi.
Studi sugli animali mostrano che il fluoro è cancerogeno, specialmente per i tessuti ossei e per il fegato. Non sono stati condotti, per il momento, studi decisivi sull’uomo.
Fluoro che ha un effetto bloccante sull'attività enzimatica e sul sistema nervoso centrale, generando danni a livello cerebrale (riduzioni del quoziente d'intelligenza e ritardi mentali), depressione polmonare e cardiaca (Studi sugli animali mostrano che il fluoro è cancerogeno, specialmente per i tessuti ossei e per il fegato fino alla morte, se assunto in dosi eccessive, come risulta in letteratura da assunzioni di pastiglie anticarie). Attualmente il fluoro è impiegato nei gas lacrimogeni.
Il fluoruro di sodio è usato come base per la produzione di esafluoruro di uranio (UF6), che, allo stato gassoso, viene centrifugato e fatto passare attraverso pareti semipermeabili, arricchendo in tal modo l'U naturale in 235U, che è l'isotopo fissile dell'uranio, l'uranio arricchito può essere utilizzato sia come combustibile per i reattori nucleari (arricchimento dell'8-10% per reattori moderati ad acqua) sia come massa critica per gli ordigni nucleari (arricchimento superiore al 50%). Questo processo tecnologico genera un rifiuto "speciale", il fluoro radioattivo, che è impossibile smaltire o trattare, e comporta una costosa gestione.
Il fluoro è un elemento costituente di una vasta serie di medicinali, per la sua azione che moltiplica l'efficacia terapeutica e la metabolizzazione delle sostanze medicinali, amplificandone al contempo gli effetti collaterali.
Da vari studi emerge che in dosi eccessive tende a sostituire lo iodio come componente dell'ormone tiroxina, impedendo alla ghiandola tiroide la sintesi corretta di tale sostanza.
In tali casi le malattie della tiroide, dovute a un deficit di iodio, non sono curabili con un semplice ripristino dei normali livelli di tale alogeno.
Occorre diminuire i livelli di fluoro presenti nel corpo, prima di normalizzare lo iodio.
Insorge anche un accumulo di fluoro nelle ossa e nei denti che divengono più densi e compatti, ma nel contempo più fragili e meno elastici nella riparazione di fratture.
La recente diffusione di integratori anti-carie al fluoro consigliati da pediatri e dentisti in età infantile ha fatto sì che crescesse il numero degli studi sull'effettiva efficacia della sostanza e sui suoi effetti collaterali. Alcuni studiosi, tra cui il chimico Giorgio Petrucci, docente a contratto all'Università degli Studi di Firenze e autore del libro I pericoli del fluoro, sostengono che il fluoro non sia efficace contro la carie e che la convinzione che lo fosse sia stata diffusa a partire dagli anni '40 senza prove scientifiche, sulla base di interessi economici (il fluoro è un rifiuto nucleare il cui smaltimento sarebbe troppo costoso[1]). Per via della capacità del fluoro di ridurre il quoziente intellettivo, alcuni sostengono che venga somministrato allo scopo di aiutare il controllo delle masse.
Un' accorta analisi di uno degli studi più recenti in favore della fluoridazione dell'acqua potabile, rivela una grave omissione di alcuni dati originali che si riferiscono alla fluorosi ed alla necessita' di condurre ulteriori studi, prima di pensare di introdurre il fluoro nell'acqua destinata a consumo umano ed animale.
Cosa vi consiglio? Andate in farmacia a comprare i vostri dentifrici senza fluoro!
Adesso potete rispondere alla mia domanda.
Fonti:
Wikipedia
www.dottorperuginibilli.it/
www.disinformazione.it/fluoro.htm
lunedì 9 giugno 2008
CENTRALE NUCLEARE DI KRSKO (SLOVENIA)

La Fuoriuscita di liquido dall'impianto di raffreddamento della centrale nucleare a Krsko (130 km da Trieste) non desta preoccupazione per le amministrazioni locali ma desta preoccupazione per l’Unione Europea. Dicono che a quanto sembra non ci dovrebbero essere conseguenze radioattive, ma: “a quanto sembra”. Che vuol dire “a quanto sembra”? Gli stati interessati tendono a minimizzare! Nessuno dice che l’impianto presenta non pochi problemi a partire dalle “incrinature dei generatori” di vapore che determinano perdite (con fuoriuscita di radionuclidi che vengono dispersi nell’atmosfera); questo problema è d’altronde noto presentandosi in tutte le centrali che utilizzano il reattore Westinghouse. In otre la centrale nel 1993 è stata messa al vaglio da una commissione di sicurezza che ha espresso 74 raccomandazioni sui cambiamenti tecnici e procedurali necessari per adeguare l’impianto alle più severe normative dell’UE.
La commissione europea avrebbe nominato intanto degli esperti atti a controllare se effettivamente la perdita d’acqua abbia o meno causato la perdita di sostanze radioattive nell’ambiente! Giovedi' intanto sono attesi in Slovenia gli esperti italiani, tecnici e ingegneri, che effettueranno un sopralluogo alla centrale nucleare.
domenica 8 giugno 2008
La peste è intorno a noi
6 Giugno 2008
(scritto da Beppe Grillo)
Napoli è ovunque. Discariche abusive, puzze insopportabili, carogne a cielo aperto, veleni sversati nei campi sono una caratteristica del paesaggio italiano. E’ sufficiente un giro in bicicletta fuori porta per scoprire i nuovi tesori. Una macchina fotografica, una mascherina contro gli odori pestilenziali. Tutti possiamo diventare cercatori di monnezza.
Napoli non è sola. Napoli è ovunque ci sia un’amministrazione pubblica corrotta. Un partito che usa il voto di scambio per gonfiare le assunzioni nelle società di raccolta dei rifiuti. Ovunque sia presente un’azienda che paga dei criminali per buttare le scorie nei campi, mescolati con la terra fertile. Napoli è ovunque i cittadini si voltino dall’altra parte per paura, per indifferenza o per mancanza dello Stato. Ovunque ci sia un sindaco, un assessore, un parlamentare che si faccia eleggere grazie alle tangenti sui rifiuti o alla contiguità con le ecomafie.
La spazzatura è il simbolo della seconda Repubblica. L’ultimo e più lucroso business dei partiti. Il pozzo nero di San Patrizio delle concessionarie dello Stato, delle municipalizzate ripiene di funzionari di partito quotate in Borsa. I partiti sono la vera piovra. Si sono divorati il sistema industriale italiano. Gli rimane il business degli inceneritori e delle discariche.
Napoli è a Castellamonte, nel verde Canavese, con sindaci, dirigenti e impiegati dell’ASA, azienda per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, finiti sotto inchiesta o agli arresti domiciliari. La Procura li accusa di aver disperso e mescolato i rifiuti in terreni agricoli o stoccati in discariche abusive. Napoli è in Piemonte dove, prima dell’esito dell’inchiesta: “I sindaci sono schierati al fianco degli indagati” e: “I lavoratori sono solidali con i vertici”.
Napoli è in Lombardia, nelle discariche di Gorla Maggiore e di Olgiate. Nell’inchiesta Monnezza Connection. I rifiuti provenienti dal Sud invece di essere trattati erano mescolati con scarti industriali, tramutati nelle carte in rifiuti non pericolosi e spediti a Grottaglie in provincia di Taranto.
Napoli è nei cinquecentomila metri cubi di spazzatura in una discarica abusiva in Puglia che ha inquinato il fiume Cervaro.
Napoli è nel degrado del Parco dell’Etna dove, più che la natura, sono protette le discariche abusive, con un degrado spaventoso.
Basterebbero poche parole per cambiare tutto: “Raccolta differenziata” e “La spazzatura è una risorsa”. La peste è intorno a noi. Napoli può essere la tua terra, il tuo assessore, il tuo sindaco, il tuo partito. Un’epidemia trasmessa dall’indifferenza.